Battesimo del Signore, ufficio delle letture

Tradizionalmente, in oriente si celebrava in una festa unica, il 6 gennaio, la nascita di Gesù, la manifestazione ai Magi e il suo battesimo (festa della Teofania, Epifania, delle luci). Gregorio di Nazianzo fu a Costantinopoli dall'inizio del 379 alla metà del 381, e qui pronunziò i discorsi 38 (per il Natale), 39 e 40 (per il Battesimo del Signore). Il complesso di questi discorsi mostra che egli aveva celebrato in modo distinto il Natale, probabilmente il 25 dicembre, e l'Epifania. Non è agevole stabilire se si trattasse di una sua innovazione o di un uso locale (già influenzato dall'occidente). Comunque sia, il discorso 39 "per le sante luci" (Εἰς τὰ ἅγια Φῶτα, In Sancta Lumina) fu pronunziato, con il seguente (in due giorni consecutivi), nella festa del Battesimo del Signore, il 6 gennaio del 380 oppure del 381. Il titolo fa riferimento al fatto che, con la sua manifestazione, la luce di Cristo si diffonde nel mondo. Il testo greco dell'intero sermone si può leggere qui.

Dai Discorsi di san Gregorio Nazianzeno, vescovo (Discorso 39, per il battesimo del Signore, 14-16.20)

14. Χριστὸς φωτίζεται, συναναστράψωμεν· Χριστὸς βαπτίζεται, συγκατέλθωμεν, ἵνα καὶ συνανέλθωμεν. (…)
15. Πλὴν Ἰωάννης βαπτίζει, πρόσεισιν Ἰησοῦς· ἁγιάσων τυχὸν μὲν καὶ τὸν βαπτιστήν· τὸ δὲ πρόδηλον, πάντα τὸν παλαιὸν Ἀδὰμ, ἵν' ἐνθάψῃ τῷ ὕδατι· πρὸ δὲ τούτων καὶ διὰ τούτους, τὸν Ἰορδάνην· ὥσπερ ἦν πνεῦμα καὶ σὰρξ, οὕτω Πνεύματι τελειῶν καὶ ὕδατι. Οὐ δέχεται ὁ Βαπτιστής· ὁ Ἰησοῦς ἀγωνίζεται· Ἐγὼ χρείαν ἔχω ὑπὸ σοῦ βαπτισθῆναι, ὁ λύχνος τῷ Ἡλίῳ φησὶν, ἡ φωνὴ τῷ Λόγῳ, ὁ φίλος τῷ Νυμφίῳ, ὁ ἐν γεννητοῖς γυναικῶν ὑπὲρ ἅπαντας, τῷ Πρωτοτόκῳ πάσης κτίσεως, ὁ προσκιρτήσας ἀπὸ γαστρὸς, τῷ ἐν γαστρὶ προσκυνηθέντι, ὁ προδραμὼν καὶ προδραμούμενος, τῷ φανέντι καὶ φανησομένῳ. Ἐγὼ χρείαν ἔχω ὑπὸ σοῦ βαπτισθῆναι· πρόσθες καὶ τὸ, ὑπὲρ σοῦ. Ἤιδει γὰρ τῷ μαρτυρίῳ βαπτισθησόμενος· ἢ, ὡς Πέτρος, μὴ τοὺς πόδας μόνον καθαρθησόμενος. (…)
16. Ἀλλὰ καὶ ἄνεισιν Ἰησοῦς ἐκ τοῦ ὕδατος. Συναναφέρει γὰρ ἑαυτῷ τὸν κόσμον, καὶ ὁρᾷ σχιζομένους τοὺς οὐρανοὺς, οὓς ὁ Ἀδὰμ ἔκλεισεν ἑαυτῷ τε καὶ τοῖς μετ' αὐτὸν, ὥσπερ καὶ τῇ φλογίνῃ ῥομφαίᾳ τὸν παράδεισον. Καὶ τὸ Πνεῦμα μαρτυρεῖ τὴν θεότητα· τῷ γὰρ ὁμοίῳ προστρέχει· καὶ ἡ ἐξ οὐρανῶν φωνή· ἐκεῖθεν γὰρ ὁ μαρτυρούμενος· καὶ ὡς περιστερὰ, τιμᾷ γὰρ τὸ σῶμα, ἐπεὶ καὶ τοῦτο τῇ θεώσει Θεὸς, σωματικῶς ὁρωμένη. Καὶ ἅμα πόῤῥωθεν εἴθισται περιστερὰ κατακλυσμοῦ λύσιν εὐαγγελίζεσθαι. (…)
20. Ἡμεῖς δὲ τιμήσωμεν τὸ Χριστοῦ βάπτισμα σήμερον, καὶ καλῶς ἑορτάσωμεν, μὴ γαστρὶ τρυφῶντες, ἀλλὰ πνευματικῶς εὐφραινόμενοι. (…) Πάντως δὲ καθάρθητε καὶ καθαίρεσθε. Ὡς οὐδενὶ τοσοῦτον χαίρει Θεὸς, ὅσον ἀνθρώπου διορθώσει καὶ σωτηρίᾳ, ὑπὲρ οὗ λόγος ἅπας καὶ ἅπαν μυστήριον· ἵνα γένησθε ὡς φωστῆρες ἐν κόσμῳ, ζωτικὴ τοῖς ἄλλοις ἀνθρώποις δύναμις, ἵνα φῶτα τέλεια τῷ μεγάλῳ φωτὶ παραστάντες, καὶ τὴν ἐκεῖσε μυηθῆτε φωταγωγίαν, ἐλλαμπόμενοι τῇ Τριάδι καθαρώτερον καὶ τρανότερον, ἧς νῦν μετρίως ὑποδέδεχθε τὴν μίαν αὐγὴν ἐκ μιᾶς τῆς θεότητος, ἐν Χριστῷ Ἰησοῦ τῷ Κυρίῳ ἡμῶν, ᾧ ἡ δόξα εἰς τοὺς αἰῶνας τῶν αἰώνων. Ἀμήν.

14. Cristo è illuminato, brilliamo con lui. Cristo riceve il battesimo, scendiamo (nell'acqua) con lui, per risalire con lui. (…)
15. Giovanni dà il battesimo, Gesù gli si accosta, forse anche per santificare colui dal quale viene battezzato, di certo per santificare tutto il vecchio Adamo e seppellirlo nelle acque. Prima di santificare costoro, e per costoro, santifica il Giordano. Come è spirito e carne, santifica nello Spirito e nell'acqua.
Il Battista non accetta la richiesta, ma Gesù insiste. «Sono io che devo ricevere da te il battesimo» (Mt 3,14) dice la lucerna al sole, la voce alla Parola, l'amico dello sposo allo sposo, colui che è il più grande tra i nati di donna al primogenito di ogni creatura, colui che nel ventre della madre sussultò di gioia a colui che, ancora nascosto nel grembo materno, ricevette la sua adorazione, colui che precorreva e che avrebbe ancora precorso, a colui che si era già manifestato e si sarebbe nuovamente manifestato. «Io devo ricevere il battesimo da te», e aggiungi pure «per te». Sapeva infatti che avrebbe ricevuto il battesimo del martirio o che, come Pietro, avrebbe avuto lavati non solo i piedi (cf. Gv 13,6-ss). (…)
16. Gesù poi risale dalle acque: porta con sé in alto tutto intero il cosmo. Vede aprirsi i cieli, quei cieli che Adamo aveva chiuso per sé e per tutta la sua discendenza, come chiuso era il paradiso dalla spada fiammeggiante (cf. Gen 3,24). Lo Spirito testimonia la divinità del Cristo, presentandosi sopra colui che gli è simile. Una voce viene dai cieli; da lì infatti proveniva chi riceveva testimonianza. Lo Spirito appare visibilmente come colomba perché onora il corpo in quanto, in virtù della divinizzazione, anche il corpo è Dio. Inoltre, fin dai tempi antichi la colomba è solita annunziare la fine del diluvio. (…)
20. Onoriamo dunque in questo giorno il battesimo di Cristo, e celebriamolo com'è giusto. (…) Purificatevi completamente, e continuate a farlo, perché di nessuna cosa Dio si rallegra tanto, quanto della conversione e della salvezza dell'uomo. Per l'uomo è ogni parola e ogni mistero, perché voi diveniate come lampade nel mondo (cf. Fil 2,15), forza vivificante per gli altri. Come luci perfette poste dinanzi alla grande luce, sarete iniziati alla illuminazione celeste, più puramente e splendidamente illuminati dalla Trinità, dalla quale finora avete ricevuto con misura un solo raggio, proveniente dal Dio unico, attraverso Cristo Gesù nostro Signore, al quale siano gloria nei secoli dei secoli. Amen.

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