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Visualizzazione dei post da agosto, 2012

2 settembre 2012 - XXII domenica del tempo ordinario

Giacomo 1,22 Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi. Γίνεσθε δὲ ποιηταὶ λόγου καὶ μὴ μόνον ἀκροαταὶ παραλογιζόμενοι ἑαυτούς. Estote autem factores verbi, et non auditores tantum, fallentes vosmetipsos. La teologia è una scienza speculativa o pratica? Tutte e due (A. e B.). Ogni cristiano deve essere in rapporto vivo e costante con la Parola di Dio, il che significa: 1. ascoltarla 2. crederla 3. meditarla 4. praticarla 5. annunziarla. In tutto ciò è esemplare la Vergine Maria (C.). A. Summa Iª q. 1 a. 4 Videtur quod sacra doctrina sit scientia practica. Finis enim practicae est operatio, secundum philosophum in II Metaphys. Sacra autem doctrina ad operationem ordinatur, secundum illud Iac. I, estote factores verbi, et non auditores tantum . Ergo sacra doctrina est practica scientia. SEMBRA che la sacra dottrina sia una scienza pratica. E infatti: 1. Secondo Aristotele "fine della scienza pratica è l'operaz

26 agosto 2012 - XXI domenica del tempo ordinario

Efesini 5,31-32 Per questo l’uomo lascerà (il) padre e (la) madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne. Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! ἀντὶ τούτου καταλείψει ἄνθρωπος [τὸν] πατέρα καὶ [τὴν] μητέρα καὶ προσκολληθήσεται πρὸς τὴν γυναῖκα αὐτοῦ, καὶ ἔσονται οἱ δύο εἰς σάρκα μίαν. τὸ μυστήριον τοῦτο μέγα ἐστίν, ἐγὼ δὲ λέγω εἰς Χριστὸν καὶ εἰς τὴν ἐκκλησίαν. Propter hoc relinquet homo patrem et matrem suam, et adhaerebit uxori suae, et erunt duo in carne una. Sacramentum hoc magnum est, ego autem dico in Christo et in Ecclesia. Proles, fides, sacramentum, ossia i figli, la fedeltà e il legame sacramentale (indissolubile): questi i valori del matrimonio secondo S. Agostino, che S. Tommaso riprende in Summa Contra Gentiles , lib. 4 cap. 78, dove si parla del sacramento del matrimonio. Come negli altri sacramenti i gesti materiali rappresentano realtà spirituali, così nel matrimonio: l'unione dell'uomo e della don

19 agosto 2012 - XX domenica del tempo ordinario

Efesini 5,15 Fate molta attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti ma da saggi. Βλέπετε οὖν ἀκριβῶς πῶς περιπατεῖτε, μὴ ὡς ἄσοφοι ἀλλ' ὡς σοφοί. Videte itaque, fratres, quomodo caute ambuletis, non quasi insipientes, sed ut sapientes. Alla prudenza è necessaria la cautela? La domanda sembra incomprensibile oggi, perché le due cose, per una distorsione che ora non ci mettiamo a illustrare, sono diventate sinonime. Non così per Tommaso, per il quale prudenza è la capacità di fare le scelte pratiche che sono realmente virtuose, buone. Alla nostra questione Tommaso risponde sì: l'uomo prudente deve essere cauto; non per guardarsi dagli atti di virtù: ma per cautelarsi da ciò che potrebbe impedire codesti atti (cautio non est necessaria in moralibus actibus ut aliquis sibi caveat ab actibus virtutum, sed ut sibi caveat ab eis per quae actus virtutum impediri possunt, ad 1). Ossia, l'uomo prudente NON è cauto nel fare il bene (facciamo il bene ma non t

12 agosto 2012 - XIX domenica del tempo ordinario

Efesini 5,1 Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi... γίνεσθε οὖν μιμηταὶ τοῦ θεοῦ, ὡς τέκνα ἀγαπητά... Estote ergo imitatores Dei, sicut filii carissimi... A. Spiegazione del Padre Nostro: Come nostro Padre, dobbiamo a Dio: 1. onore 2. imitazione 3. obbedienza 4. docilità. Sviluppando il punto 2.: l'imitazione si realizza 1. nell'amore (ecco la citazione di Efesini) 2. nella misericordia 3. nella perfezione. B. Compendio di teologia a frate Rainaldo: Quando si prega si deve dire "Padre nostro" e non "Padre mio". Il figlio di Dio, colui che ha Dio per Padre, si riconosce principalmente dalla carità (ecco la citazione). E se la carità di Dio si riversa su tutti, chi prega lo fa per tutti. C. Summa:  Se dobbiamo imitare Dio, e Dio non ha passioni, allora qualunque passione è cattiva? A. Expositio in orationem dominicam, prooemium: Secundo debemus ei imitationem, quia pater est. Ier. III, 19: patrem vocabis me, et post me ing

5 agosto 2012 - XVIII domenica del tempo ordinario

Efesini 4,20-24 Voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, se davvero gli avete dato ascolto e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità. ὑμεῖς δὲ οὐχ οὕτως ἐμάθετε τὸν Χριστόν, εἴ γε αὐτὸν ἠκούσατε καὶ ἐν αὐτῷ ἐδιδάχθητε, καθώς ἐστιν ἀλήθεια ἐν τῷ Ἰησοῦ, ἀποθέσθαι ὑμᾶς κατὰ τὴν προτέραν ἀναστροφὴν τὸν παλαιὸν ἄνθρωπον τὸν φθειρόμενον κατὰ τὰς ἐπιθυμίας τῆς ἀπάτης, ἀνανεοῦσθαι δὲ τῷ πνεύματι τοῦ νοὸς ὑμῶν, καὶ ἐνδύσασθαι τὸν καινὸν ἄνθρωπον τὸν κατὰ θεὸν κτισθέντα ἐν δικαιοσύνῃ καὶ ὁσιότητι τῆς ἀληθείας. Vos autem non ita didicistis Christum, si tamen illum audistis, et in ipso edocti estis, sicut est veritas in Jesu, deponere vos secundum pristinam conversationem veterem hominem, qui corrumpitur secundum desideria