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Visualizzazione dei post da gennaio, 2011

6 febbraio 2011 - V domenica del tempo ordinario

1Cor 2,4-5 La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio. 4 καὶ ὁ λόγος μου καὶ τὸ κήρυγμά μου οὐκ ἐν πειθοῖ[ς] σοφίας [λόγοις] ἀλλ' ἐν ἀποδείξει πνεύματος καὶ δυνάμεως, 5 ἵνα ἡ πίστις ὑμῶν μὴ ᾖ ἐν σοφίᾳ ἀνθρώπων ἀλλ' ἐν δυνάμει θεοῦ. 4 et sermo meus, et prædicatio mea non in persuasibilibus humanæ sapientiæ verbis, sed in ostensione spiritus et virtutis; 5 ut fides vestra non sit in sapientia hominum, sed in virtute Dei. Nella Somma teologica (IIª-IIae, quaestio 177 articulus 1) S. Tommaso si domanda se la gratia sermonis , ossia la capacità di parlare efficacemente di Dio, sia una grazia gratis data , ovvero uno dei doni dello Spirito Santo dati per l'utilità altrui, oppure si tratti di una semplice capacità naturale, irrilevante ai fini del regno di Dio. Tra i passi che sembrano suffrag

30 gennaio 2011 - IV domenica del tempo ordinario

1Cor 1,27-29 Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio. 27 ἀλλὰ τὰ μωρὰ τοῦ κόσμου ἐξελέξατο ὁ θεὸς ἵνα καταισχύνῃ τοὺς σοφούς, καὶ τὰ ἀσθενῆ τοῦ κόσμου ἐξελέξατο ὁ θεὸς ἵνα καταισχύνῃ τὰ ἰσχυρά, 28 καὶ τὰ ἀγενῆ τοῦ κόσμου καὶ τὰ ἐξουθενημένα ἐξελέξατο ὁ θεός, τὰ μὴ ὄντα, ἵνα τὰ ὄντα καταργήσῃ, 29 ὅπως μὴ καυχήσηται πᾶσα σὰρξ ἐνώπιον τοῦ θεοῦ. 27 sed quæ stulta sunt mundi elegit Deus, ut confundat sapientes; et infirma mundi elegit Deus, ut confundat fortia; 28 et ignobilia mundi, et contemptibilia elegit Deus, et ea quæ non sunt, ut ea quæ sunt destrueret, 29 ut non glorietur omnis caro in conspectu eius. Quando i semplici conoscono Dio e i sapienti no... Commentando il salmo 8 v. 3 (Ex ore infantium et

23 gennaio 2011 - III domenica del tempo ordinario

1Corinti 1,17: Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo. οὐ γὰρ ἀπέστειλέν με Χριστὸς βαπτίζειν ἀλλὰ εὐαγγελίζεσθαι, οὐκ ἐν σοφίᾳ λόγου, ἵνα μὴ κενωθῇ ὁ σταυρὸς τοῦ Χριστοῦ. Non enim misit me Christus baptizare, sed evangelizare : non in sapientia verbi, ut non evacuetur crux Christi. La frase paolina ci fa riflettere più in generale sul ruolo e il significato della cultura secolare nella dottrina cristiana. Nel Contra impugnantes (pars 3 cap. 5) Tommaso discute la tesi di chi contesta i nuovi ordini religiosi perché predicano in modo elegante e pensato: De hoc quod religiosi verbum Dei ordinate et gratiose proponunt. Nunc quinto videndum est quomodo in religiosis compositam et ornatam praedicationem vituperant, inducentes illud quod habetur I Cor. I,17: "non in sapientia verbi, ut non evacuetur crux Christi". Glossa: "non in lepore vel ornatu verborum: quia prae

16 gennaio 2011 - II domenica del tempo ordinario

A commento di 1Corinzi 1,2: ... ἡγιασμένοις ἐν Χριστῷ Ἰησοῦ, κλητοῖς ἁγίοις... ... a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, santi per chiamata... ecco un passo da "La via del cuore" (pp. 34-35): Si tratta di vivere secondo quello Spirito che in profondità è già la nostra vita (cf. Gal 5,25). Quest’ultimo passo paolino può ben testimoniare la legge della vita cristiana: "diventa quello che sei". Tutto mi è già donato, ma tutto deve essere conquistato. Abolire, teoricamente o praticamente uno di questi poli significa snaturare la vita cristiana. Se tutto non mi è stato già donato, allora la salvezza è frutto della mia azione. Se tutto non è da conquistare, allora questa salvezza si riduce a qualcosa di formale, di esteriore, di convenzionale, che non è veramente mio, che non mi cambia in profondità; forse a una gnosi, per la quale è sufficiente che io sappia di essere salvato per essere salvato; forse nemmeno a questo, perché sono comunque salvato. Nella tr

Sarebbe ora che qualcuno rispondesse con chiarezza

"Innocenti cristiani sono stati uccisi nella Chiesa di Nostra Signora del Soccorso a Baghdad per mano di terroristi che gridavano il nome di Dio e recitavano versi del Corano. Dei copti sono stati uccisi nel giorno di capodanno ad Alessandria per mano di integralisti che eseguono la volontà del loro Allah. Questa è la malattia, risiede in questo modo di interpretare i precetti coranici. Ma in questa stessa malattia si trova la sua cura. I sempre più frequenti massacri a danno dei cristiani che i terroristi stanno commettendo sono religiosamente e islamicamente accettabili? I loro versi coranici, i loro argomenti dottrinali si fondano sul vero? Questi terroristi sono veri fedeli musulmani? Queste sono le domande che necessitano di una risposta , perché nella loro risposta persuasiva si trova la chiave per arrestare o alimentare ancor di più i fiumi di sangue versati."