Post

Visualizzazione dei post da ottobre, 2010

Stabile come il cielo

E' appena uscito presso le Edizioni Dehoniane Bologna "Stabile come il cielo. Commento all'Antico Testamento della liturgia festiva. Anni A B C", 264 pp., che raccoglie i miei commenti alla prima lettura del ciclo festivo. IV di copertina: Nel commento, orale o scritto, alla liturgia festiva, la prima lettura risulta spesso trascurata: va perduto un tesoro. «La fede cristiana nasce dall'interazione di questi due poli: l'esperienza degli Apostoli e la Scrittura ebraica. Questa ha permesso di cogliere la portata della Pasqua di Gesù, e si è a sua volta illuminata di senso nuovo proprio nel confronto, anche duro, con quella. I due poli vanno tenuti insieme, nella consapevolezza che la vicenda di Gesù si spiega nel confronto con l'Antico Testamento e che questo prende il suo senso ultimo solo alla luce di quella» (dall'Introduzione). Il volume commenta i brani dell'Antico Testamento, che costituiscono la prima lettura del ciclo triennale delle domenich

31 ottobre 2010 - XXXI domenica del tempo ordinario

2Tessalonicesi 2,1-2 Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente (o: imminente). 1 Ἐρωτῶμεν δὲ ὑμᾶς, ἀδελφοί, ὑπὲρ τῆς παρουσίας τοῦ κυρίου ἡμῶν Ἰησοῦ Χριστοῦ καὶ ἡμῶν ἐπισυναγωγῆς ἐπ' αὐτόν, 2 εἰς τὸ μὴ ταχέως σαλευθῆναι ὑμᾶς ἀπὸ τοῦ νοὸς μηδὲ θροεῖσθαι μήτε διὰ πνεύματος μήτε διὰ λόγου μήτε δι' ἐπιστολῆς ὡς δι' ἡμῶν, ὡς ὅτι ἐνέστηκεν ἡ ἡμέρα τοῦ κυρίου. L'operetta di S. Tommaso Contra impugnantes Dei cultum et religionem (Contro coloro che combattono il culto di Dio e la vita religiosa) ci riporta a una pagina poco nota della storia della Chiesa, a uno scontro che - negli anni 1250-60 - oppose dell’Università di Parigi gli insegnanti tradizionalmente provenienti dal clero secolare ai nuovi, provenienti dai nuovi o

24 ottobre 2010 - XXX domenica del tempo ordinario

2Timoteo 4,7-8 7 Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. 8 Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione. 7 τὸν καλὸν ἀγῶνα ἠγώνισμαι, τὸν δρόμον τετέλεκα, τὴν πίστιν τετήρηκα: 8 λοιπὸν ἀπόκειταί μοι ὁ τῆς δικαιοσύνης στέφανος, ὃν ἀποδώσει μοι ὁ κύριος ἐν ἐκείνῃ τῇ ἡμέρᾳ, ὁ δίκαιος κριτής, οὐ μόνον δὲ ἐμοὶ ἀλλὰ καὶ πᾶσι τοῖς ἠγαπηκόσι τὴν ἐπιφάνειαν αὐτοῦ. Alla sua spiegazione dei 10 comandamenti, S. Tommaso premette una breve trattazione sulla legge evangelica, la carità, che reca con sé quattro beni: 1. produce la vita nell'anima 2. produce l'osservanza dei comandamenti di Dio 3. difende contro le insidie 4. conduce alla beatitudine. A proposito di quest'ultimo punto si cita il nostro testo: Quartum vero est quod ad felicitatem perducit. Solum enim caritatem habentibus aeterna beatit

17 ottobre 2010 - XXIX domenica del tempo ordinario

2Timoteo 3,16-17 16 Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, 17 perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona. 16 πᾶσα γραφὴ θεόπνευστος καὶ ὠφέλιμος πρὸς διδασκαλίαν, πρὸς ἐλεγμόν, πρὸς ἐπανόρθωσιν, πρὸς παιδείαν τὴν ἐν δικαιοσύνῃ, 17 ἵνα ἄρτιος ᾖ ὁ τοῦ θεοῦ ἄνθρωπος, πρὸς πᾶν ἔργον ἀγαθὸν ἐξηρτισμένος. E' veramente fondamentale che ogni cristiano legga la S. Scrittura, e in primo luogo i Vangeli. Le strade sono tre. 1. Si prende come riferimento le letture della liturgia domenicale (tutte oppure una sola) con due momenti settimanali: uno per riprendere la liturgia della domenica precedente e uno per prepararsi a quella della domenica seguente. 2. Si prende come riferimento la liturgia di ogni giorno (feriale o festiva, tutta oppure una sola lettura). 3. Si legge in modo continuo un libro biblico, dall'inizio alla fine, un passo al giorno, anche pochi versetti (non è necess

S. Teresa di Gesù Bambino, ufficio delle letture: seconda lettura

« Être ton épouse, ô Jésus, être carmélite, être par mon union avec toi la mère des âmes, cela devrait me suffire… il n’en est pas ainsi… Sans doute, ces trois privilèges sont bien ma vocation, Carmélite, Épouse et Mère, cependant je sens en moi d’autres vocations, je me sens la vocation de GUERRIER, de PRÊTRE, d’APÔTRE, de DOCTEUR, de MARTYR ; enfin, je sens le besoin, le désir d’accomplir pour toi Jésus toutes les œuvres les plus héroïques… Je sens en mon âme le courage d’un Croisé, d’un Zouave Pontifical, je voudrais mourir sur un champ de bataille pour la défense de l’Eglise… Je sens en moi la vocation de PRETRE ; avec quel amour, ô Jésus, je te porterais dans mes mains lorsque, à ma voix, tu descendrais du Ciel… Avec quel amour je te donnerais aux âmes !… Mais hélas ! tout en désirant d’être Prêtre, j’admire et j’envie l’humilité de Saint François d’Assise et je me sens la vocation de l’imiter en refusant la sublime dignité du Sacerdoce. O Jésus ! mon amour, ma vie… comment allier