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Visualizzazione dei post da dicembre, 2019

Il Gabbiano

Succedono moltissime cose - un mondo di cose - in questa «campagna nella quale non succede mai nulla» che è ambiente del Gabbiano . Il talento di Cechov ci squaderna una quantità di dinamiche nelle quali non si tarda a riconoscere la quotidianità in cui siamo immersi. I personaggi si muovono e si agitano senza sosta e senza poter trovare requie, alla ricerca di qualcosa che non solo non trovano, ma nemmeno sanno esattamente che cosa sia. Unica cosa certa è l'affanno. Stat crux dum volvitur orbis : l'antico motto certosino («la croce sta ferma mentre il mondo gira»), di per sé ben distante dal mondo di Cechov, sembra tuttavia offrire una chiave di lettura quanto mai calzante (prescindendo qui dalla sua esatta esegesi). In mezzo al turbinio delle azioni e delle passioni, l'unica realtà che rimane ferma e costante è - per tutti - la croce; o se vogliamo, in termini più cechoviani, il fallimento. Ciò nonostante, Cechov non è un nichilista. Egli propone comunque un'apertur

Antigone

Classico fra i classici, Sofocle mantiene intatta la capacità di stupire. Non solo per la bellezza abbagliante della poesia e la sapienza delle costruzioni ma, in primo luogo, perché il primo a stupirsi è proprio lui. Non sarebbe esagerato dire che lo stupore sta alla scaturigine del suo teatro. Stupore di fronte all'uomo e alla sua condizione singolare nel mondo. Non per caso l'elogio dell'uomo nel primo stasimo dell' Antigone è uno dei brani giustamente più celebri della letteratura occidentale. Stupore di fronte a questa «meraviglia terribile» capace di grandi cose e di meschinità, di varcar mari e di rimaner chiuso in spazi interiori angusti. Certo, se Sofocle avesse veduto il successivo cammino dell'umanità, con le sue conquiste strabilianti e le sue ideologie assassine, non avrebbe potuto che costatare la giustezza della propria intuizione. Ideologia: emerge qui probabilmente la parola chiave di questo difficile dramma che è l' Antigone . Difficile perché