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Visualizzazione dei post da febbraio, 2016

III domenica di quaresima, ufficio delle letture

Per questa domenica la lettura patristica ha presente il brano evangelico della samaritana, dunque il vangelo dell'anno A, il cui itinerario catecumenale per le domeniche III-V è in qualche modo tipico. Dal Commento al Vangelo di Giovanni di sant'Agostino, vescovo (Discorso 15,10-12.16-17) 10. «E arrivò una donna» (Gv 4,7): figura della Chiesa, non ancora giustificata, ma ormai sul punto di esserlo. E' questo il tema della conversazione. Viene senza sapere, trova Gesù che inizia il discorso con lei. Vediamo su che cosa, vediamo perché. «Venne una donna di Samaria ad attingere acqua» (Gv 4,7). I samaritani non appartenevano al popolo giudaico: erano infatti degli stranieri. (...) È significativo il fatto che questa donna, figura della Chiesa, provenisse da un popolo straniero. La Chiesa infatti sarebbe venuta dai pagani che, per i giudei, erano stranieri. Ascoltiamoci in lei, riconosciamoci in lei, e in lei ringraziamo Dio per noi. Ella era una figura non la verità, per

II domenica di quaresima, ufficio delle letture

Ai tempi di S. Leone, la lettura della trasfigurazione era prevista - a conclusione della veglia - la mattina della seconda domenica di quaresima. Il sermone appartiene ai primi cinque anni di pontificato, con una certa probabilità nella quaresima del 445. Si tratta di un sermone atipico, in quanto segue e commenta passo passo la narrazione evangelica, pur non presentando una vera e propria lemmatizzazione. Siamo di fronte a un diverso genere letterario: non più il sermone ma l'omelia (pur se la distinzione tra i due generi non va enfatizzata). La struttura dell'omelia è scandita dal racconto evangelico: - la trasfigurazione ci invita ad una duplice intelligenza del grande sacramento, circa la divinità di Cristo (professione di Pietro) e la sua umanità (predizione della passione) - Gesù si trasfigura per fortificare gli apostoli nella fede e prepararli alla passione - la legge e i profeti concordano con l'insegnamento di Cristo - Pietro e le tende: non si può anticipare

I domenica di quaresima, ufficio delle letture

Per la prima domenica di quaresima, domenica della tentazione, la Liturgia delle Ore propone una lettura dal monumentale Commento ai Salmi ( Enarrationes in Psalmos ) di Agostino. Egli commenta Sal 61,2-3, che nell'attuale versione CEI suona: "Ascolta, o Dio, il mio grido, sii attento alla mia preghiera. Sull'orlo dell'abisso io t'invoco, mentre sento che il cuore mi manca..."; versione CEI 1974 (quella tuttora impiegata nella Liturgia delle Ore: "Dai confini della terra io t'invoco, mentre il mio cuore viene meno"; in latino: "Exaudi, Deus, deprecationem meam, intende orationi meae. A finibus terrae ad te clamavi, dum anxiaretur cor meum, in petra exaltasti me" (Vulgata, ps. 60,2). Si noti come il discorso di Agostino funzioni meglio con la precedente versione CEI, in quanto egli intende "i confini della terra" come "ogni luogo", senso che mal si adatta alla nuova versione "sull'orlo dell'abisso".