III domenica di avvento - anno C: Is 12,2 (cf. Es 15,2 e Sal 118,14)


Is 12,2 (cf. Es 15,2 e Sal 118,14)
Mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.
TILC Mi dai forza: canterò in tuo onore,
Signore, mio Salvatore.
NV fortitudo mea et laus mea Dominus,
et factus est mihi in salutem

Fil 4,4 Siate sempre lieti nel Signore
Lc 3,16 Giovanni rispose a tutti dicendo: "Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me".

Quando scopro che che la (mia) storia è in mano a Dio e non a potenze estranee, e che sto saldamente nella vita, allora sono nella gioia. Allora canto al Signore. In questo canto, espressione della certezza che “il Signore regna” (Es 15,18), sta l'unica vera possibile forza di salvezza: “mia forza e mio canto è il Signore!” (Es 15,2). Il canto è forza e la forza è canto.
Senza canto, la forza è violenza, cieca autoaffermazione, imposizione. Forza vera è il cantico nuovo dello stupore felice che sgorga dal cuore di fronte alla gloria di Dio.
Senza forza, il canto è allegria inconsistente o semplice estetismo; vuoto stordimento o sensuale degustazione di una bellezza che non libera, ma imprigiona ulteriormente nell'orizzonte mondano.


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