8 luglio 2012 - XIV domenica del tempo ordinario


2Corinzi 12,10
infatti quando sono debole, è allora che sono forte.
ὅταν γὰρ ἀσθενῶ, τότε δυνατός εἰμι.
cum enim infirmor, tunc potens sum.

Un medico non può scegliere la salute. Essa è infatti il fine dell'arte medica, e in merito egli non esercita libertà di scelta. (Tema attuale.) Per Paolo invece essa rappresenta oggetto di scelta, come mezzo in rapporto a un altro fine superiore; tantevvero che sceglie l'infermità, la debolezza. Tommaso adduce il passo paolino come esempio del fatto che l'elezione (e-lectio, scelta, l'atto della volontà relativo ai mezzi) ha per oggetto unicamente i mezzi, non il fine. Nei vari ambiti, il fine non è oggetto di scelta.

Summa Theologiae, Iª-IIae q. 13 a. 3

Videtur quod electio non sit tantum eorum quae sunt ad finem. Dicit enim philosophus, in VI Ethic., quod electionem rectam facit virtus, quaecumque autem illius gratia nata sunt fieri, non sunt virtutis, sed alterius potentiae. Illud autem cuius gratia fit aliquid, est finis. Ergo electio est finis.
SEMBRA che l'elezione non riguardi soltanto i mezzi. Infatti:
1. Il Filosofo scrive che "la virtù rende buona l'elezione; gli atti invece che sono compiuti a vantaggio di essa non si devono alla virtù, ma ad altro principio". Ora, la cosa a vantaggio della quale si compie un'azione è il fine. Dunque l'elezione riguarda il fine.
2. Praeterea, electio importat praeacceptionem unius respectu alterius. Sed sicut eorum quae sunt ad finem unum potest praeaccipi alteri, ita etiam et diversorum finium. Ergo electio potest esse finis, sicut et eorum quae sunt ad finem.
2. L'elezione importa la preferenza di una cosa a un'altra. Ma, come si può preferire un mezzo ad altri mezzi, così è possibile preferire un fine tra diversi fini. Perciò ci può essere elezione del fine come dei mezzi.
Sed contra est quod philosophus dicit, in III Ethic., quod voluntas est finis, electio autem eorum quae sunt ad finem.
IN CONTRARIO: Il Filosofo insegna che "la volizione ha per oggetto il fine, l'elezione i mezzi".
Respondeo dicendum quod, sicut iam dictum est, electio consequitur sententiam vel iudicium, quod est sicut conclusio syllogismi operativi. Unde illud cadit sub electione, quod se habet ut conclusio in syllogismo operabilium. Finis autem in operabilibus se habet ut principium, et non ut conclusio, ut philosophus dicit in II Physic. Unde finis, inquantum est huiusmodi, non cadit sub electione. Sed sicut in speculativis nihil prohibet id quod est unius demonstrationis vel scientiae principium, esse conclusionem alterius demonstrationis vel scientiae; primum tamen principium indemonstrabile non potest esse conclusio alicuius demonstrationis vel scientiae; ita etiam contingit id quod est in una operatione ut finis, ordinari ad aliquid ut ad finem. Et hoc modo sub electione cadit. Sicut in operatione medici, sanitas se habet ut finis, unde hoc non cadit sub electione medici, sed hoc supponit tanquam principium. Sed sanitas corporis ordinatur ad bonum animae, unde apud eum qui habet curam de animae salute, potest sub electione cadere esse sanum vel esse infirmum; nam apostolus dicit, II ad Cor. XII, cum enim infirmor, tunc potens sum. Sed ultimus finis nullo modo sub electione cadit.
RISPONDO: Come abbiamo già detto, l'elezione segue alla decisione, o giudizio, che è come la conclusione di un sillogismo operativo. Perciò l'elezione si estende a quanto si presenta come conclusione in un sillogismo operativo. Ora, il fine, al dire di Aristotele, si presenta come principio, e non come conclusione, in campo operativo.
Quindi il fine come tale non è oggetto di elezione. Però, come in campo speculativo può darsi che il principio di una dimostrazione, o di una scienza, sia conclusione rispetto a un'altra dimostrazione o a un'altra scienza, escluso il primo principio indimostrabile; così può capitare che sia ordinato a un fine più remoto ciò che è fine di una data operazione. E in tal caso un fine è oggetto di elezione. Nell'attività del medico, p. es., la salute si presenta come fine: perciò essa non è oggetto di scelta, per il medico che la presuppone come principio. Ma la salute del corpo è ordinata al bene dell'anima: perciò per chi deve curare la salute dell'anima può essere oggetto di elezione essere sano o essere malato; infatti l'Apostolo afferma: "Quando sono infermo, allora sono potente". Però l'ultimo fine in nessun modo può essere oggetto di elezione.
ad 1 Ad primum ergo dicendum quod fines proprii virtutum ordinantur ad beatitudinem sicut ad ultimum finem. Et hoc modo potest esse eorum electio.
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. I fini particolari delle virtù sono ordinati come ad ultimo fine alla beatitudine. E in tal senso che possono essere oggetto di elezione.
ad 2 Ad secundum dicendum quod, sicut supra habitum est, ultimus finis est unus tantum. Unde ubicumque occurrunt plures fines, inter eos potest esse electio, secundum quod ordinantur ad ulteriorem finem.
2. Come abbiamo visto in precedenza, il fine ultimo è uno solo. Perciò dove si presentino più fini ci può essere elezione tra di essi, in quanto sono ordinati a un fine più remoto.

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