Servi o cavalieri

Wer dient, sagt: "Ich bin nicht für mein Behagen da, sondern für einen Menschen oder für eine Sache oder für eine Aufgabe". Und nun scheiden sich die Wege: Knechtsdienst oder Ritterdienst. Der Knecht dient, weil er Lohn will oder weil er gezwungen wird. Der Ritterliche dient, weil es einer großen Sache gilt, unabhängig von Vorteil und Zweck. Daß die Sache siege, das ist sein Wille. Er dient nicht gezwungen, sondern aus freier Hingabe.

Chi serve dice: "Non sono qui per il mio piacere, ma per una persona, per una cosa, per un compito". E ora le strade si dividono: servizio da servo o da cavaliere. Il servo serve per essere ricompensato o perché costretto. Il cavaliere perché c'è in gioco una grande causa, indipendentemente da vantaggio e interesse. Che la causa vinca, questo è il suo volere. Non serve costretto, ma per libera dedizione.

(Romano Guardini, Briefe über Selbstbildung - Lettere sull'autoformazione)

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