I domenica di quaresima, anno A: Salmo 51,13

Ruminare i Salmi - Salmo 51 (Vulgata / liturgia 50),13:

CEI Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
TILC Non respingermi lontano da te,
non privarmi del tuo spirito santo.
NV Ne proicias me a facie tua
et spiritum sanctum tuum ne auferas a me.

Romani 5,12: A causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte.
Matteo 4,3-4: Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».

Ambrogio di Milano: Scacciàti dalla presenza di Dio, siamo gettati nelle tenebre. Il volto di Dio illumina il peccatore inducendolo al pentimento, come Gesù quando guardò Pietro. (Apologia Prophetae David XIV,68: Quomodo proiiciat Deus a facie sua, audi dicentem: Tollite eum in tenebras exteriores, ibi erit fletus et stridor dentium (Matth. XXII,13). Qui non emendatur, a facie eius in tenebris constituitur. Ideo iustus ne tenebras patiatur, ait: Vultum tuum, Domine, requiram (Psal. XXVI,8). Ubi enim Domini vultus, ibi lumen est, sicut scriptum est: Faciem tuam illumina super servum tuum (Psal. CXVIII, 35). Denique ubi primum intuitus Petrum vidit, et illuminavit.)

Peccato è sottrarsi al volto di Dio per cercare cibo e vita per proprio conto, al di fuori di questo rapporto. Qui è la radice della morte.


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