Pensieri a zig-zag su granaglie, chicchi e granelli, di don Marco Pratesi, prete-di-Prato
Pronti... attenti... via!
Ottieni link
Facebook
Twitter
Pinterest
Email
Altre app
Parte questa nuova tappa, prosecuzione del cammino iniziato cinque anni fa con "Lo Zabaione"; cammino a zig-zag, certo, però non privo di una sua meta. Quale? Ma lo sapremo alla fine!
"E' meglio zoppicare sulla via che camminare speditamente fuori da essa" (Melius est enim in via claudicare, quam praeter viam fortiter ambulare), aveva affermato S. Agostino concludendo un suo sermone su "io sono la Via" (Discorso 141,4). S. Tommaso commenta: "Infatti chi zoppica sulla via, anche se avanza poco, si avvicina pur sempre alla meta; chi invece cammina fuori della via, quanto più rapidamente corre, tanto più si allontana dalla meta" (Nam qui in via claudicat, etiam si parum proficiscatur, appropinquat ad terminum; qui vero extra viam ambulat, quanto fortius currit, tanto magis a termino elongatur, Commento al Vangelo di Giovanni XIV,2 - IX settimana del tempo ordinario, sabato, ufficio delle letture).
La scena del banchetto nuziale di Cechov realizzata da Claudio Morganti assomiglia un po' a quella dell'ultima cena: un ampio tavolo lungo il quale sono disposti i convitati. Solo che qui manca completamente un centro, in senso materiale e ideale. La rappresentazione si dipana in maniera del tutto priva di trama, nel susseguirsi (o meglio accavallarsi) dei discorsi dei vari personaggi, che vorrebbero essere un dialogo. Dico vorrebbero, perché in effetti non c'è nessun dialogo e ciascuno segue la propria linea in maniera autonoma, senza che mai ci sia vera interazione: una serie di cammini paralleli che mai s'incontrano. Non è difficile individuare per ogni personaggio il motivo conduttore, vedere su quale binario cammini mentre gli altri a loro volta, senza ascoltarlo, camminano sul proprio. La rappresentazione di persone che gesticolano chiuse nel proprio mondo è il cuore del dramma. Esemplare da questo punto di vista la figura del vecchio «generale» di marina, dall
Riproduco qui un mio vecchio articolo, che ritengo molto interessante in quanto analizza un aspetto significativo del pensiero di S. Massimo il Confessore. L'indicazione della pagina, sia per il testo che per le note, riguarda l'edizione a stampa, in modo che - volendo - si possa citare come dall'originale. L'articolo, che reca in appendice una mia traduzione del testo al quale si riferisce, è apparso su Prometheus , XIII/1 (1987), alle pp. 72-90. Sommario 1. La dottrina della QT 58. 2. La condizione di Adamo nell'Eden. 3. La traiettoria della creatura spirituale. 4. La scelta filautica e la ricerca del piacere sensibile. 5. L'esperienza del dolore e il suo significato. 6. Il dolore dell'anima esito della gioia sensibile. 7. La gioia dell'anima causa ed esito del dolore sensibile. Appendice : QUESTIONE 58 A TALASSIO (PG 90, 592D-600B) Note Marco Pratesi FILAUTIA, PIACERE E DOLORE NELLA QUESTIONE 58 A TALASSIO DI S. MA
Spero che la fine sia la...Fine :-D
RispondiElimina