Il Purgatorio. La notte lava la mente.

Due ore e qualcosa di immersione totale in Dante. La memoria dei 700 anni dalla morte del sommo poeta continua a rifrangersi oltre il limite cronologico del 2021. Il Purgatorio. La notte lava la mente, di Mario Luzi, drammaturgia di Sandro Lombardi e Federico Tiezzi, regia di Federico Tiezzi, è uno spettacolo per la massima parte consistente in una antologia dantesca che ripercorre il pellegrinaggio di Dante appena uscito dall'inferno fino alla cima della montagna del purgatorio e alla piena purificazione. È la scelta di Mario Luzi, come sempre schivo e restio a mettersi in mostra. Scelta che ha il vantaggio di evitare un difetto grave delle letture dantesche ordinarie, solitamente scolastiche, ovvero la frammentarietà della lettura che si perde in una serie di osservazioni, poco consentendo uno sguardo unitario del percorso, e dunque una presa d'atto del senso complessivo. Al contrario esso si squaderna limpidamente nel lavoro di Luzi che, c'era da aspettarselo, ne mette bene in luce il significato spirituale: si tratta di un pellegrinaggio, di una ascensione verso la luce, fino al fatidico passo del fiumicello Lete, definitivo addio alle passioni terrene che fin lì hanno movimentato il cammino, e all'incontro con Beatrice. Ascoltiamo anche l'insegnamento morale di Dante, così spesso – per scelta o meno – ignorato, che invece è essenziale. Ciò detto, non sembra sia alla portata di tutti trarre profitto da questa scelta piuttosto rude, ossia intendere il testo dantesco, pur mirabilmente recitato dagli attori, in primis Sandro Lombardi (che di Luzi è stato amico), che interpreta Dante. La cosa presuppone una padronanza del linguaggio della Commedia che invero par di pochi. Ma speriamo di sbagliarci. Come si accennava, Mario Luzi fa parchi interventi, con liriche in parte scritte in precedenza, in parte per l'occasione. Del primo gruppo è quella che dà il titolo all'opera, La notte lava la mente, pubblicata in Onore del vero nel 1957. Del secondo due liriche che segnano rispettivamente l'ingresso nel purgatorio e nel paradiso terrestre. Onde favorire la comprensione dell'operazione si sarebbe desiderato una più evidente differenziazione degli interventi di Luzi, che invece appaiono alquanto indistinti e fusi nell'insieme. Efficace la resa scenica, piena di fantasia nell'affrontare e vincere la sfida di un testo a un tempo massiccio ed etereo, con l'ausilio di quattro tavoloni mobili e molti effetti di luce. Fondamentale l'apporto della musica, la musica del Purgatorio così dolente e malinconica, ma anche piena di speranza (solo rumori ci sono nell'Inferno, nel Paradiso altra sarà la musica). Proprio al Fabbricone il lavoro di Luzi – del 1989 – era già stato messo in scena nel 1990. Riconoscimento pieno e gratitudine a chi ancora una volta ha avuto il coraggio di riproporre Dante in un gagliardo corpo a corpo, faticoso ma fruttuoso. Con lo sguardo di un moderno pellegrino dell'Assoluto.
Il Purgatorio. La notte lava la mente, di Mario Luzi, drammaturgia Sandro Lombardi e Federico Tiezzi, regia Federico Tiezzi, Prato, Teatro Fabbricone, 26.1 – 30.1.2022


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