7 agosto 2011 - XIX domenica del tempo ordinario
Romani 9,3 Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne. ηὐχόμην γὰρ ἀνάθεμα εἶναι αὐτὸς ἐγὼ ἀπὸ τοῦ Χριστοῦ ὑπὲρ τῶν ἀδελφῶν μου τῶν συγγενῶν μου κατὰ σάρκα. Optabam enim ego ipse anathema esse a Christo pro fratribus meis, qui sunt cognati mei secundum carnem. A. Summa Theologiae IIª-IIae q. 27 a. 8: è più meritorio amare Dio o il prossimo? Nel passo di Romani 9,3 Paolo sembra scegliere l'amore del prossimo rispetto a quello per Dio. Se si considerano in astratto e separatamente, è più meritorio l'amore per Dio, in quanto esso ha in sé la propria ricompensa (=chi ama Dio ha come ricompensa Dio). Se si considerano in concreto, è più meritorio l'amore del prossimo motivato dall'amore di Dio, piuttosto che il semplice amore di Dio senza amore del prossimo, che è mutilo. Per quanto riguarda il passo di Romani, o si ritiene, con la Glossa, che Paolo stia parlando del tempo in cui non era ancor...