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Visualizzazione dei post da maggio, 2012

3 giugno 2012 - SS. Trinità

Romani 8,14-15 Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». ὅσοι γὰρ πνεύματι θεοῦ ἄγονται, οὗτοι υἱοὶ θεοῦ εἰσιν. οὐ γὰρ ἐλάβετε πνεῦμα δουλείας πάλιν εἰς φόβον, ἀλλὰ ἐλάβετε πνεῦμα υἱοθεσίας, ἐν ᾧ κράζομεν, Αββα ὁ πατήρ. Quicumque enim Spiritu Dei aguntur, ii sunt filii Dei. Non enim accepistis spiritum servitutis iterum in timorem, sed accepistis spiritum adoptionis filiorum, in quo clamamus: Abba (Pater). Che cosa opera in noi lo Spirito Santo? 1. purifica dai peccati (l'amore, che crea, anche ricrea) 2. illumina l'intelletto (solo l'amore comprende) 3. fa osservare i comandamenti (l'amore è anima dell'obbedienza) 4. dà una solida speranza della vita eterna (l'amore è una anticipazione della vita eterna, in quanto rende figli, ecco la c

27 maggio 2012 - Pentecoste

Galati 5,25 Se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. εἰ ζῶμεν πνεύματι, πνεύματι καὶ στοιχῶμεν. Si Spiritu vivimus, Spiritu et ambulemus. San Tommaso si occupa della vita religiosa in tre scritti: 1. Contro gli avversari della vita religiosa (Contra impugnantes Dei cultum et religionem) 2. La perfezione della vita spirituale (De perfectione spiritualis vitae) 3. Contro chi distoglie dall'ingresso nella vita religiosa (Contra doctrinam retrahentium homines a religionis ingressu). Nel cap. 9 del Contra retrahentes , discute la seguente tesi: prima di entrare nella vita religiosa bisogna soppesare a lungo e consigliarsi con molti (ante religionis ingressum oportet diu et cum multis deliberare). Il che pare a prima vista giusto. Ma una simile affermazione, male intesa, porta di fatto alla paralisi e alla incapacità di fare qualsiasi scelta definitiva (il che oggi vediamo bene, e non solo per quanto riguarda la vita consacrata ma anche il matrimonio). Dop

20 maggio 2012 - Ascensione

Efesini 4,11-13 Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo. καὶ αὐτὸς ἔδωκεν τοὺς μὲν ἀποστόλους, τοὺς δὲ προφήτας, τοὺς δὲ εὐαγγελιστάς, τοὺς δὲ ποιμένας καὶ διδασκάλους, πρὸς τὸν καταρτισμὸν τῶν ἁγίων εἰς ἔργον διακονίας, εἰς οἰκοδομὴν τοῦ σώματος τοῦ Χριστοῦ, μέχρι καταντήσωμεν οἱ πάντες εἰς τὴν ἑνότητα τῆς πίστεως καὶ τῆς ἐπιγνώσεως τοῦ υἱοῦ τοῦ θεοῦ, εἰς ἄνδρα τέλειον, εἰς μέτρον ἡλικίας τοῦ πληρώματος τοῦ Χριστοῦ, Et ipse dedit quosdam quidem apostolos, quosdam autem prophetas, alios vero evangelistas, alios autem pastores et doctores, ad consummationem sanctorum in opus ministerii, in aedificationem corporis Christi, do

13 maggio 2012 - V domenica di pasqua

1Giovanni 4,8 Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. ὁ μὴ ἀγαπῶν οὐκ ἔγνω τὸν θεόν, ὅτι ὁ θεὸς ἀγάπη ἐστίν. Qui non diligit, non novit Deum, quoniam Deus caritas est. La carità nell'anima è creata o increata? Ovvero: se Dio è amore, chi ama ha Dio (e in particolare lo Spirito Santo) dentro di sé, che muove direttamente l'anima? La questione può sembrare strana, ma ha il suo significato. Molti risponderanno di botto: "Certo, ovviamente chi ama ha in sé lo Spirito Santo!". Così pensava anche Pietro Lombardo e tutta una tradizione. San Tommaso dice: "no"... e ha le sue ragioni. Se lo Spirito Santo muovesse direttamente l'anima, l'atto della carità: 1. non sarebbe più un atto volontario, libero 2. non costituirebbe alcun merito 3. non sarebbe un atto spontaneo e gioioso, ma piuttosto una violenza sull'anima, il che è evidentemente assurdo. Occorre perciò concludere che Dio crei nell'anima una "forma", una quali

6 maggio 2012 - V domenica di pasqua

1Giovanni 3,24 Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato. καὶ ὁ τηρῶν τὰς ἐντολὰς αὐτοῦ ἐν αὐτῷ μένει καὶ αὐτὸς ἐν αὐτῷ: καὶ ἐν τούτῳ γινώσκομεν ὅτι μένει ἐν ἡμῖν, ἐκ τοῦ πνεύματος οὗ ἡμῖν ἔδωκεν. Et qui servat mandata eius, in illo manet, et ipse in eo; et in hoc scimus quoniam manet in nobis: de Spiritu quem dedit nobis. Quale azioni eserciti lo Spirito Santo, secondo la S. Scrittura, nei confronti della creatura spirituale, quanto a ciò che Dio ci dona ( De effectibus attributis Spiritui Sancto in sacra Scriptura respectu rationalis creaturae, quantum ad ea quae Deus nobis largitur ), di questo tratta S. Tommaso in Summa Contra Gentiles, libro 4 capitolo 21 (prendiamo in considerazione solo i nn. 1-3). Se da un lato si deve sempre tenere presente che le azioni divine nei confronti della creazione/creatura sono sempre di tutte e tre le persone trinitarie, dall'altro lo Spirito Santo,